vendotto


Cose russe – Parte seconda by maxjan28
19 aprile 2013, 10:56
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Lei rimane stupita da queste rose.  Nel raggiungermi fuori dalla macchina di Trappe mi dice subito ‘non sai cos’è successo!’. Io già immerso nel pensare a ‘chi cazzo è stato?’, avvolto dall’orgoglio maschietto de – qualsiasi cosa mi giri attorno è di  mio possesso –  la faccio parlare; ‘fiori tanti fiori, rose, un grande mazzo’.

Trappe ride.

‘Ma chi, chi è stato’ e nel mentre, avendo cominciato a parlare in inglese, ripasso a mente tutte le parolacce che conosco in quella lingua.

Lei non favella. Mi da direttamente un biglietto, il biglietto. C’era qualcosa che diceva che lei era figa, no, scusate, bellissima, meravigliosa e via dicendo e c’cera un nome ‘Gazzoso’ ed un numero di telefono 6567389294779yzyz9987. Magari c’era pure qualche fiore disegnato, qualche cuore sparso di qua e di là. Non ricordo.

‘Ierofania, complimenti sono cose che capitano e sali in macchina che ho sete’

Giungiamo nel luogo predestinato. Costringo Ierofania a raccontare l’avvenimento ad Alcantar che ci aspetta con la faccia assetata e poi ad Aspirino. Qui la situazione è dura… ‘Cameriereeeeeeeeeee… Vino per tutti!!!!!!’.

Nel frattempo anche qui si ripropone il solito giro di amici e amici degli amici che vengono a salutarci. Siamo troppo pericolosamente vicini a Ierofania. Siamo oggetto di visite, gite guidate, safari, commemorazioni, persone affezionate alla Santa Madre Russia, chi ricorda la Terza Roma con affetto, chi si dichiara membro dell’associazione d’amicizia Italia Russia, chi ha apparizioni improvvise e chi si presenta vestito da Pope. E qualcuno ha pure l’aria di aver imparato qualche parola in russo ‘mgna zavut…’

Tra tutti i presenti noto, ma senza dar troppo peso, i due tizi della nostra azienda che erano davanti all’Hotel. Uno viene a salutare Alcantar che commenta ‘ci siamo incontrati un mese fa nel deserto libico di As-Sahra’ al-Gharbiyah e non mi ha neanche salutato da lontano e oggi invece… come cambiano le persone…’

Tra la delusione generale scortiamo Ierofania al tavolo, interponendo un cordone sanitario tra la folla di ammiratori, paparazzi, spie, semplici cittadini curiosi e noi.

Ierofania è alla mia destra, ha di fronte Aspirino e intorno altri amici; c’è Telefonina e c’è Gasdotto che scherza nel suo dialetto sudtirolese. La sera procede bene, Ierofania sembra essere a suo agio, mangia senza troppi complimenti. Tutti, segretamente, però, si stanno interrogando.. ‘ma chi cazzo è Gazzoso?’

Finita la cena ci rechiamo alla vineria ‘Essssssì!!’ dell’amico Noè. Ierofania non beve nulla. Noi ci finiamo a crepà. Uischi e Vov, senza alcun timore.  All’ora della partenza ci dividiamo chi va da una parte, chi dall’altra. Tutti a piedi. E siamo Aspirino, Alcantar ed io ad accompagnare Ierofania verso l’albergo. Lei ci parla dell’idea di venire a lavorare qui. Aspirino e Alcantar non dovrebbero passare davanti all’hotel per raggiungere le loro dimore e io si, invece.  Li odio!!!

E da qui mi viene una considerazione molto, molto naturale. Se questa viene a lavorare qui beh senza troppi misteri, ci sarà bisogno del porto d’armi.. L’agone tra amici, la competizione terribile – ricordo delle giornate al mare quando si avevano dieci anni e lei era altrettanto esotica, veniva da Kyoto (Mi) e rispondeva al nome di Conchiglia–finisce nel momento in cui lei scompare dalle nostre viste. Adesso non vedo più Aspirino e Alcantar come due obiettivi sensibili per il mio mitra, ma nuovamente come due amici. Ci congediamo con una promessa.. domani scopriamo chi è ‘Gazzoso’…

 

L’efficienza nella nostra azienda viene calcolata per i soli operai. Ed è un gran peccato! Fosse possibile calcolarla anche per noi impiegati, non so, in base alle pause prese, alle parole pronunciate, alle risate, ma soprattutto in base alle email del tutto licenziose e per nulla attinenti al lavoro inviate e ricevute, un eventuale controller si sarebbe accorto senza alcun dubbio che la giornata di quel  giovedì è stata nella storia tutta dell’azienda la giornata con meno lavoro per tutti! In particolare, fatto 100 il valore di efficienza totale, potrei quasi permettermi di dire che un po’ di persone di mia conoscenza hanno viaggiato, contro ogni matematica, verso valori negativi. Come è possibile? Beh ci vuol poco a dimostrarlo!

Fatto è che la febbre del ‘chisaràilmisteriosodonatoredirose’ coinvolge tutti. In maniera del tutto centrifuga. Di colpo, mentre indago sul numero misterioso comunicando con amici che lavorano su database in più o meno tutte le parti del mondo, mi accorgo che la situazione ci ha un po’ preso di mano. In realtà dovremmo essere a conoscenza dei fiori e del misterioso ‘uomo mascherato’ in una manciata, quanti ne può contare sulle dita di una mano uno che c’abbia la vista un po’ doppia ma non troppo doppia. E invece. Invece qui poco ci manca che la notizia non compaia tra le pagine del ‘Brufolo – il nano adolescente’ il nostro apprezatissimo sistema di intranet.

E intanto le indagini vanno avanti. Da scafati 007, esperti di uomini, donne e loro vizi, ripercorriamo attraverso le nostre email tutti i passaggi salienti. Ci improvvisiamo psicologi, ornitologi.. con un’astuzia che farebbe invidia a tanti commissari della tv – Montalbano, chi era costui? – vagliamo le prove che ci giungono, ricostruiamo pezzi di vita, guaridamo al passato, studiamo le intenzioni e giungiamo a una conclusione.

Ed è Cubarhumeroedeiduemondienonsolo, il mio compagno di banco in ufficio, a dare una risposta a tutte le nostre domande.

Il nostro indiziato ha tra i 30 e i 40 anni, di sesso maschile, lavora presumibilmente nella nostra azienda, fuma Marlboro Lights, si masturba con la mano sinistra, è stato vegetariano, è single, timido ma non modesto, ha frequentato da bambino il logopedista, indossa biancheria scura, preferisce il mare alla montagna, ha una spassionata tendenza a provarci con le ragazze – anche se evidentemente fuori dalla sua portata – tentando di stimolare il loro lato esoterico, cercando di far aleggiare il suo karma nell’aria con doni e dolci favelle.

A questo profilo, il nostro fumettista/caricaturista/artista di fiducia aveva fatto seguire un identikit grafico. Ci appariva in tutta la sua bastardaggine questo figlio di puttana, (in realtà era un innocentismo e forse romantico gentiluomo, ma per noi appariva come il più miserabile e dannato violentatore seriale e in quanto tale da punire con  la massima severità!) e l’istinto indomabile di prenderlo a schiaffi, di spegnerli una sigaretta sulla lingua o gentilezze del genere.

Le ricerche erano state dure, ci avevano portato via non solo la mattinata, ma anche il pomeriggio e stavamo sfociando nello straordinario. Piccolissimo particolare, in tutto questo casino mi ero dedicato anche al dialogare con Ierofania. E la mia attività era stata forsennata. Avevo usato tutta la mia capacità di chattatore di lungo corso per dimostrarle come chiunque ti mandi dei fiori senza poi farsi vedere, senza metterci la faccia sia un soggetto infantile, tutt’altro che affidabile.. non volevo usare la parola maniaco del tutto esagerata e poco augurante, ma ecco, facevo un po’ da sindacalista per l’uomo che no, le rose non te le manda, ma che insomma ci prova lo stesso, in maniera ben più virile e sarebbe già pronto a fare di meglio, di meglio delle rose.. Già, meglio delle rose, ma cosa?

Nella mia fantasia vagheggiavo di prenderle un albero, ma che dico un albero, un intero bosco, così sai come impallidisce quello che si è limitato ad un misero mazzo di rose??? ‘Te lo faccio vedere chi sono io’ come cantava e canterebbe Piero Ciampi..

Fattasi è ora di tornare. Le passo davanti e le dico che sto per andare che insomma se si muove la faccio accompagnare in albergo. Stiamo andando verso la macchina del collega 7UP, dove ci sono anche Armadillo e Alcantar, direzione bar. MI sento leggermente osservato mentre cammino con affianco Ierofania. D’improvviso uno squillare di cellulare. Messaggio. ‘L’uomo mascherato’ -come avevo apostrofato con lei questo eroe dei giorni nostri- le dico improvvisamente. Lei guarda il telefono e dice di si. Senza troppe storie le prendo il telefonino e saliamo in macchina. In un inglese pessimo questo signore risponde ai ringraziamenti di lei. Non un invito a cena, non un incontriamoci. L’uomo gioca evidentemente sporco.

Tutto procede. Riportiamo lei a casa, disseminiamo la zona di cimici e telecamere, paghiamo il portiere dell’albergo ed andiamo a prendere un bicchiere di vino, sempre allo ‘Sfascizarrozze’.

Le ore scorrono felici, l’argomento sempre lo stesso, Ierofania e le sue matte rose e l’ancor più matto mittente. Scorrono le ore e sono le 8. Nel frattempo passano Aspirino e Scappottata e tutti fanno il tifo. Dobbiamo andare fino in fondo a questa questione, tanto in fondo che non si dovrebbe poter raccontare.

Sul vago le mando un sms alle 8 e qualcosa, hai visto mai che..

E la risposta è di quelle che ti lasciano un punto interrogativo per la testa… Nonostante avesse il mio numero risponde con un ‘Ciao Gazzoso, sei tu? Ci vediamo in Hotel?’ anche lei con un inglese da far pena a quello di Alvaro Vitali in arte Pierino quale studente inadatto ad ogni apprendimento possibile….

E qui rimango sospeso.. ma probabilmente stavo per commettere un altro dei miei errori…


4 commenti so far
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Non hai speranze. L’unico modo che hai per attrezzare con Ierofania è che un tuo amico si innamori di lei, così gliela puoi rubare.

Commento di Franco Grembiulini

continuo ad attendere il terzo atto

Commento di vendotto

Ovini, bovini, equini, suini, caprini, OVINI, EQUINI….

Commento di irregolare

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